Con un secco e laconico avviso sui social, il cinema Santa Chiara di Rende annuncia al suo pubblico l’interruzione della programmazione fino a data da destinarsi.

Solo una settimana fa l’appuntamento conclusivo dell’ultima rassegna proposta, dedicata al regista australiano Baz Luhrmann, che per i mesi di settembre e ottobre ha offerta la visione di pellicole internazionali dal gusto post-moderno.

Poi l’avviso di chiusura. Il cinematografo più antico della Calabria costretto a chiudere i battenti.

A rischio un pezzo di storia della città

La sala del cinema Santa Chiara è un punto di riferimento non solo per gli appassionati del genere, ma rappresenta un fiore all’occhiello per la storia e la cultura della città.

Una storia che affonda le sue radici nei primi anni del ‘900 e che – tra chiusure e riaperture – ha seguito l’alternarsi delle vicende umane e politiche lungo quasi un secolo di vita. Vita della città ma vita dell’Italia intera.

Fondato nel 1925 infatti si avvicina alla celebrazione del centenario. Una passione familiare tramandata nel tempo, che ha suscitato l’attenzione di nomi importanti come Giovanni Tornatore, e che oggi è affidata alle mani di Orazio Garofalo.

Negli ultimi anni con il sostegno dell’amministrazione comunale il gioiellino del centro storico ha ritrovato il valore e l’attenzione che merita, diventando luogo di proiezioni speciali e di incontri culturali.

Fino ad oggi e all’intervento dei commissari del Comune di Rende che ne mette a rischio la sopravvivenza, a causa dell’assenza dell’apposita licenza per la gestione.