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7 Dicembre 2023By mariacristiana

“Omelia per gli invisibili” a Palazzo dei Bruzi

Dopo la presentazione fatta all’Università della Calabria, l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano torna a parlare del suo libro “Omelia per gli invisibili”.

La cornice sarà quella di Palazzo dei Bruzi lunedì prossimo 11 dicembre alle ore 17, nel salone di rappresentanza.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle rassegne promosse dall’amministrazione comunale “LibrinComune” e “Dialoghi al Museo” e vedrà la partecipazione del vaticanista del TG2 Enzo Romeo.

Uno sguardo verso i più deboli

Nel libro, edito da Mondadori, mons. Checchinato propone una impietosa e preoccupata riflessione critica sulla sua esperienza di vescovo a San Severo (Foggia), dove ha esercitato il suo magistero episcopale prima di arrivare a Cosenza, in un territorio dove imperversa quella che viene comunemente definita la “quarta mafia”.

Se – si legge nel libro – un cristiano va in chiesa per pregare Dio perché gli vada bene una rapina, c’è qualcosa che non funziona. Se in dieci giorni muoiono in due incidenti stradali sedici immigrati, se nel Gran Ghetto di Torretta Antonacci, a pochi chilometri da San Severo, si susseguono incendi che stroncano la vita di gambiani, senegalesi, camerunensi, lavoratori sfruttati da caporali senza scrupoli, un vescovo non può fare finta di niente, allargare le braccia sconsolato e tornare in sagrestia.

Un riflessione che avvicina due mondi apparentemente lontani, come quello della mafia e quello degli immigrati, che invece hanno diversi punti in comune, primo tra tutti il fatto di essere invisibili.

Dopo i saluti del sindaco Franz Caruso, a discute con l’autore il giornalista Enzo Romeo, che nel corso della sua attività da inviato speciale e da esperto del mondo della fede e di politica internazionale ha raccontato i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, come adesso sta continuando con il pontificato di Francesco, per conto della Rai.

Mons. Checchinato, nei suoi cinque anni a San Severo, è entrato nel tessuto sociale del territorio, mettendo in evidenza temi come la criminalità, l’accoglienza e la triste piaga dello sfruttamento nei campi, senza trascurare giovani e persone che soffrono. Buoni cittadini si diventa nel corso della crescita, confrontandosi con gli altri, riflettendo sulle nozioni di giustizia, uguaglianza, rispetto e libertà, individuando, imparando e rispettando le regole, intese come frutto di scelte condivise all’interno di una società civile, nell’ambito della quale ogni individuo è chiamato ad apportare il proprio contributo partecipando costruttivamente.

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