Martedì 18 aprile, alle ore 21, al Teatro Garden, sarà proiettato per la prima volta “ESISTO MA NON VIVO”, un cortometraggio sociale ispirato ad una storia vera e girato tra Cosenza e la Sila.
L’idea è nata dalla necessità di Davide Carpino, un giovane attore cosentino con disabilità, di raccontare al mondo la storia della sua vita, in cui si trova a combattere e ad affrontare ogni giorno i pregiudizi che accompagnano l’esistenza di chi è affetto da disabilità, soprattutto quando si parla di sessualità.
L’obiettivo del progetto è quello di generare maggiore consapevolezza rispetto a tale condizione, dando una voce proprio a chi in prima persona si trova ad affrontare i problemi della disabilità e vuole sensibilizzare e allargare il campo visivo di ognuno mirando ad un futuro di inclusione e abbattimento dei pregiudizi.
Il cast del corto
Oltre all’attore protagonista Davide Carpino che interpreterà Dante, il cortometraggio può vantare la collaborazione di Caterina Misasi, aiuto regia di eccezione, di Marcello Arnone e Franca Guarino nel ruolo dei genitori di Davide e Angela Ferlaino, l’amata Rossana. La produzione è stata curata da Creatività Automatica e diretta dal regista Marco Martire, in collaborazione con ASTROFLASH PHOTO STUDIO e ha ricevuto il contributo del Comune di Casali del Manco e del Comune di Spezzano Della Sila, oltre ai numerosi sponsor che hanno accettato di partecipare al progetto prendendo parte attivamente.
“Esisto ma non vivo”: guardarlo per comprendere e promuovere maggiore empatia
La sessualità delle persone disabili è spesso un argomento tabù e ancora oggi viene considerato un tema poco discusso o addirittura da ignorare. Tuttavia, le persone con disabilità hanno gli stessi desideri, bisogni e diritti sessuali di chiunque altro e hanno il diritto di esprimere e vivere la loro sessualità in una maniera soddisfacente e consapevole.
Le barriere fisiche, sociali e culturali possono essere spesso un ostacolo alla libera espressione della loro sessualità. Per questo motivo è importante sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tematica e combattere pregiudizi e stereotipi che possono limitare i loro diritti. “Esisto Ma Non Vivo” è un lavoro che merita di essere visto e condiviso in quanto aiuta a comprendere la realtà dei disabili e ci mette di fronte alla necessità di promuovere una maggiore empatia e inclusione nella nostra società.
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