Giovedì 20 aprile è in programma un nuovo appuntamento nell’ambito della rassegna “LIBRINCOMUNE” promossa dall’amministrazione comunale di Cosenza, con l’obiettivo di promuovere un vero e proprio risveglio dell’interesse culturale in città e per diffondere la cultura del libro e della lettura.
La sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” ospiterà alle ore 17 la presentazione del volume “Viaggi al termine della notte”.
Il testo riporta i risultati di una ricerca qualitativa in Medicina Narrativa dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, svolta nell’ambito delle dipendenze patologiche, nel biennio 2017/2019.
Un focus sulle dipendenze
L’attenzione della ricerca è stata rivolta ai tossicodipendenti e ai dipendenti senza sostanza, trattati nel Ser. D di Cosenza, a quelli inseriti nel percorso riabilitativo della comunità terapeutica “Il Delfino” di Castiglione Cosentino, e ad altri ancora, ristretti nell’Istituto Penitenziario di Paola.
Il libro è suddiviso in cinque parti e raccoglie 33 storie, intense e toccanti.
La presentazione sarà aperta dai saluti del sindaco Franz Caruso, della consigliera delegata alla Cultura Antonietta Cozza, del commissario straordinario dell’Asp di Cosenza Antonio Graziano e di Marco Marchese, di Officine Editoriali da Cleto che ha curato la pubblicazione di “Viaggi al termine della notte”.
L’assessora alla salute del Comune di Cosenza, Maria Teresa De Marco, introdurrà gli interventi del team di ricercatori e ricercatrici che ha seguito i trattamenti narrati (Maria Francesca Lucanto, Emilia Luigia Pulitanò, Rossana Castriota e Giorgio Marchese), moderati da Roberto Calabria, responsabile del Ser. D di Cosenza.
Nel corso della presentazione sono previste letture di Luciana Sicilia e Giovanni Belleto.
A determinare l’interesse verso il mondo delle tossicodipendenze e le sue narrazioni – si può leggere nel volume – è stata l’esigenza, avvertita ed urgente, di restituire e rafforzare la funzione (anche) civica oltre che sociale, del lavoro delle operatrici e degli operatori della sanità, mettendone in risalto anche gli aspetti etici ed umanizzanti. Nel libro è raccontata, inoltre, la solitudine di chi cura e soprattutto quella di chi è curato, con il risultato che la conoscenza/comprensione delle vecchie e nuove dipendenze si è notevolmente accresciuta nel corso di questa esperienza.
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