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4 Ottobre 2023By mariacristiana

La rassegna su Baz Luhrmann chiude con “Elvis”

Arriva all’ultimo titolo in programma la rassegna cinematografica in corso al Santa Chiara di Rende, con la proiezione di “Elvis” venerdì 6 ottobre alle ore 21.

Tornato alla regia a nove anni da “Il grande Gatsby”, Baz Luhrmann realizza con questo film del 2022 un’opera che, proprio come il suo protagonista, vuole essere ‘più grande della vita’.

Un film che va oltre la stretta etichetta di biopic e che racconta il celebre cantante e showman con un fare eccessivo ma allo stesso tempo intimo, sgargiante ma anche profondamente cupo, il tutto guidato naturalmente da quelle emozioni forti alla base di tutto il cinema del regista australiano.

Il racconto di un artista, oltre la semplice biografia

Proprio come i protagonisti delle precedenti pellicole, Romeo e Giulietta, Satine e Christian, Jay Gatsby, anche Elvis è prima di tutto un uomo al costante inseguimento dell’amore.

La sua storia è vista attraverso il prisma della complicata relazione con l’enigmatico manager, il colonnello Tom Parker, interpretato dal camaleontico Tom Hanks, nell’arco temporale di 20 anni, andando dagli esordi alla fama di Presley, dal rapporto di lui con la famiglia a quello con la moglie Priscilla, dalla formazione del suo mito sino al suo inarrestabile declino. Il tutto proprio mentre gli Stati Uniti e il mondo cambiavano per sempre, perdendo la loro innocenza e dando luogo a rivoluzioni culturali e sociali senza precedenti.

Eppure “Elvis” si sgancia dal classico film biografico. Lo sguardo di Luhrmann, caratterizzato dallo sfarzo e dall’abbondanza, dalle imponenti scenografie e dai costumi sgargianti, si sposa alla perfezione con la vita e l’attività dell’artista.

Ancor di più, tutto ciò contribuisce a racchiudere il protagonista in quella prigione dorata (ma pur sempre prigione) che era diventata la sua vita. Di questo protagonista, tra effetti speciali, virtuosismi e luci espressionistiche, mira a farne emergere l’anima prima che la storia personale. In definitiva, un’opera ancor più vicina alla vera essenza di Elvis, un film in cui i suoi fan possono ritrovare tante calorose emozioni e un non indifferente velo di malinconia.

In ultimo, ma non per ultimo, Austin Butler nei panni di Elvis è un’autentica rivelazione, apparendo la miglior scelta possibile per questo ruolo, che è quello di un ragazzo smarrito, continuamente alla ricerca della via verso casa.

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