Dopo “Spine”, il teatro comunale di Mendicino torna protagonista domenica 22 ottobre per un nuovo appuntamento della sesta edizione di Sguardi a Sud.
Arriva da Firenze la compagnia Live Art che porta in scena lo spettacolo “Il mio amico cane”, diretto e interpretato da Marco Paoli.
La pièce originale è del 1959 ed è ambientata a New York, nel clima del sogno americano perfetto e contraddittorio al tempo stesso. La riproposizione di Paoli propone invece un’ambientazione minimalista e comune, quasi un non luogo.
Le contraddizioni di una società superficiale
Una periferia urbana, anonima e dai tratti alienanti, è lo scenario di una narrazione potente intorno al tema del disagio spesso nascosto.
Intorno ad una panchina, di un parco come tanti, si svolge l’incontro tra le vite dei tre personaggi: una senza tetto costretta a mangiare i rifiuti e gli scarti di altre persone, un uomo povero e solo, un altro affermato e con una buona reputazione.
Ne emerge un quadro desolante ma al tempo stesso ricco di riflessioni per il pubblico, svelando le contraddizioni insite nelle moderne società, che porta all’alienazione di chi non ha la fortuna di vivere con autonomia e dignità la propria vita.
Lo spettatore entra in contatto con due mondi conosciuti ma descritti in modo particolare. La città e la sua periferia sono elementi di contorno ad una vicenda piena di disperata umanità. L’esito
è sorprendente e spiazzante.
La regia punta tutto sulla forza delle parole. La scena quasi inesistente non distrae da una drammaturgia che punta diritto al cuore della narrazione. Luci di taglio a sottolineare e avvalorare le
dinamiche e le tensioni tra i personaggi. Una recitazione a tratti sincopata, a tratti realistica e diretta, conduce in un mondo fatto di diversi disagi.
Accanto al regista Marco Paoli, sul palco Mariano D’Ermoggine e Nicoletta Garropoli.
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